Senza aspettarsi nulla mentre tutto accade e si lascia accadere. “Soste” sarà il tema della IV edizione di Storie Parallele.
Ogni sosta ha a che fare con il viaggio
La sosta è fermezza, immobilità, quiete che risponde di riflesso a un precedente movimento. A tutti è capitato di sostare in aeroporto, nelle stazioni, in attesa di quella coincidenza del treno, o di quell’avvenimento casuale che cambia il corso della vita.
Ogni sosta ha la sua anima
Ogni sosta ha la sua forza rigeneratrice, il suo tempo sospeso circoscritto a quel momento. Tempo dove tutto è concesso purché sia parte dell’incantesimo. Questo è Storie Parallele, 2021.
Siamo nel 1888 quando Thomas Edison scopre che, inserendo delle immagini in una scatola, queste si muovono. Con l’intuizione che segue questo dinamismo nasce il primo cinetoscopio, l’apparecchio che consente la visione delle prime pellicole cinematografiche. Perché il cinema è cinetico dapprincipio, perché cinetico è tutto ciò che gli gravita attorno a partire dall’energia propulsiva di coloro che spingono la grande macchina ad incastro di luce e di uomini che lo tiene costantemente in vita. Non ci sarebbe movimento se non ci fosse vita dacché il movimento è vita: basti pensare al vento che muove le foglie e all’ ‘’amor che move il sole e le altre stelle’’, come recita Dante Alighieri nell’ultimo verso del Paradiso. D’altronde è grazie al movimento della terra che gira attorno al sole se noi muoviamo i nostri passi nel mondo, con le orecchie tese ad ascoltarne i suoni, il naso arricciato per captarne gli odori, le mani propense ad accarezzarne la superficie e gli occhi che con un solo battito di ciglia son capaci di spostarci dal sogno alla realtà e viceversa.
Il Festival del cinema documentario
Perchè Storie Parallele
Storie parallele è un atto di forza, un spazio di creazione e di confronto, un Festival-Esperimento per cercare nuove connessioni e spunti critici tra racconti di vita, realtà ai margini e sottosuolo del quotidiano. Uno spazio di condivisione e di confronto dove ognuno può raccontare il suo frammento di vita, personaggi conosciuti e sconosciuti, è uno spazio di ricerca per dare luce ai luoghi paralleli, per entrare in una casa che non esiste più, che ha perso il tetto, toccare un mobile tarlato, aprirne un cassetto e scovare carteggi ingialliti, custoditi con forza, senza libertà.
Decifrare quei versi, dare voce alla polvere, scoprire la provincia e la sua poetica crepuscolare. Le parallele sono anche rette di confronto, binari che dialogano tra loro, diritti verso il futuro, dove l’immagine si frantuma e l’ascolto si annulla in cuffie bianche, soffici, pulite, perse nella loro solitudine. Nasce dall’urgenza di creare un’isola culturale in un territorio isolato come l’entroterra lucano, nel quale si registra l’assenza di luoghi che possano essere un riferimento per la divulgazione culturale.
Il festival
Il progetto
Luoghi paralleli
Storie Parallele è short-doc
Il festival ha un concorso aperto esclusivamente agli short-doc, un nuovo format narrativo che da pochi anni ha preso piede nel panorama cinematografico. Nonostante la sua giovane storia, questo aspetto, rende il festival estremamente specifico e in grado di attirare l’interesse di molti autori internazionali che si sono cimentati nel genere.
Storie parallele è un festival sperimentale, una sorta di bottega nella quale costruire progetti per il futuro, visionare prodotti cinematografici di alto valore culturale, con l’obiettivo di generare un dibattito critico, di formare il pubblico e di dialogare con le nuove generazioni.
Storie Parallele si propone come un contenitore di narrazioni focalizzando l’attenzione ai documentari poco conosciuti, che raccontano realtà marginali, parallele appunto, per scoprire artisti poco valorizzati, minoranze etniche o comunità radicate su territori difficili.