Embers of the sun

[ ]
[Armenia 2019, 12’]
Embers of the sun

Un viaggio nei paesaggi sacri dell’Armenia preistorica, “Braci del Sole” evoca lo spirito di un mondo primordiale trasfigurato da monumenti di origine misteriosa: arte rupestre rinvenuta nelle desolate distese vulcaniche dei monti Geghama e Syunik, monoliti solitari e tombe ciclopiche nei campi rurali e il complesso megalitico di Zorakarer; vestigia di una cosmologia perduta dell’età del bronzo che infestano la mente moderna.

Al tempo stesso documentario lirico e fantascienza archeologica, “Embers of the Sun” è una visione apocalittica del futuro nel passato. Nel paesaggio preistorico vede un mondo postistorico in cui la civiltà finisce dove è iniziata: un orizzonte degli eventi attraverso il quale scompariamo, sia per disastro ecologico, carestia, peste o genocidio, lasciando dietro di noi solo le reliquie dei nostri sogni.

[Il Regista]
Zareh Tjeknavorian

Zareh è nato a Fargo, North Dakota in una famiglia di musicisti ed è cresciuto a Teheran, Londra, Francoforte, Parigi e New York. All’età di 4 anni ha abbandonato il suo sogno di essere un astronauta guardando il classico horror “Le spose di Dracula” in Iran. Dopo essersi diplomato alla scuola di cinema della New York University, ha iniziato la sua carriera di regista tra le rovine dell’URSS, attratto da storie ambientate all’indomani del genocidio e della dittatura. Nel corso degli anni ha perseguito le sue ossessioni per l’esoterismo, gli antichi modi di vita e le storie dimenticate attraverso film di breve e lunga durata. Il suo acclamato Enemy of the People (“Nemico del popolo”), sulla vita durante le purghe staliniane, è stato trasmesso dalla PBS e raccomandato dal National Geographic come uno dei tre film più importanti sull’Armenia, insieme a “Il colore del melograno” di Sergei Parajanov e “Ararat” di Atom Egoyan.
Il lavoro di Zareh viene regolarmente proiettato nei festival e ha vinto numerosi premi, tra cui il Grand Prix al Kinoskop Analog Experimental Film Festival di Belgrado 2019, il Theremin Award per il miglior sound design all’Hermetic International Film Festival 2019 di Venezia (dove ha vinto il premio come miglior documentario straniero nel 2018), miglior film sperimentale al Caligari Festival Internacional de Cine de Terror 2021 a Valencia, miglior cortometraggio visionario al2021 Psychedelic Film & Music Festival di New York e il Mercure Award per il miglior film all’Hermetic International Film Festival 2021. Le sue curiosità e ossessioni come regista vanno oltre la cornice: “The Enigma of Space”, uno studio panoramico sulle misteriose “pietre del drago” del Caucaso meridionale, è stato recentemente pubblicato dall’Istituto di archeologia ed etnografia di Yerevan, in Armenia. Zareh attualmente vive in Danimarca, dove insegna regia all’European Film College